L'oratore
L'Oratore (Orator) chiude la trilogia di opere retoriche composte da Cicerone nell'arco dell'ultimo decennio della sua vita e nel cuore delle ultime vicende repubblicane che videro l'ascesa e il massimo trionfo di Cesare. Scrisse il De Oratore nel 55-54 a.C., improntato alla definizione delle principali linee teoriche dell'arte del dire, il Brutus nel '46, nel quale delineò la figura dell'oratore ideale. Il perfetto oratore ciceroniano è il colto umanista che sa intendere di filosofia, storia e diritto, strumenti di cui si serve per finalità scandite dall'uso sapiente dello stile appropriato: sublime, medio, dimesso, per commuovere, dilettare, convincere. Nella rigorosa analisi formale del ritmo e dell'armonia del discorso, attraverso lo studio di clausole metriche, eufonia, proprietà del linguaggio, Cicerone esprime in quest'opera il profondo risultato della sua spiccata sensibilità per la bellezza della parola, sottolineandone la potenzialità creativa, la cifra artistica e il suo grande fascino sull'anima.