La mia vita nelle Grandi Pianure
Pubblicata originariamente a puntate, è l'autobiografica descrizione delle spericolate campagne condotte nei territori indiani dal generale Custer dal 1867 fino alla spedizione del 1874 sulle Black Hills. Divenuto generale a soli ventitrè anni, fedele alla sua nomea di condottiero e sterminatore di pellirossa, Custer si rese protagonista di imprese esecrabili, gesti audaci e infrazioni del codice militare che spesso gli procurarono anche severi provvedimenti disciplinari. La lettura di queste pagine, se non rafforza l'immagine di un pazzo sanguinario, traccia tuttavia la fisionimia di un uomo guidato in ogni sua azione da uno sconfinato culto di sè e dal desiderio insaziabile di gloria imperitura. Di ciò è dimostrazione il massacro del Settimo Cavalleria a Little Big Horn nel giugno del 1876 ad opera dei Sioux, una delle più brucianti sconfitte inflitte dagli Indiani all'esercito degli Stati Uniti, in cui lo stesso Custer trovò la morte: errori di valutazione delle forze nemiche e sviste tattiche si sommarono tragicamente nell'eposodio conclusivo di una folle e metodica costruzione del mito di se stesso.