Storia di re Artù e dei suoi cavalieri
Nel nono anno del regno di Edoardo IV, al tempo della Guerra delle Due Rose, sir Thomas Malory, un avventuriero condannato per violenze e rapine, riandando con la memoria al regno di un mitico sovrano e all'epoca ormai lontana dei grandi ideali cavallereschi scriveva in carcere la "Storia di Re Artù e dei suoi cavalieri". Pubblicata nel 1485 da William Caxton, il primo stampatore britannico, l'opera raggruppa otto romanzi in prosa che Malory trasse dal più celebre ciclo di leggende medievali - gli incantesimi di Merlino e di Morgana la Fata, gli amori di Lancillotto e Ginevra e di Tristano e Isotta, la ricerca del Sangrail, le avventure dei cavalieri erranti più famosi del mondo - e divenne ben presto popolarissima. Alla complessità strutturale delle narrazioni cicliche francesi, in cui i temi si alternavano l'uno all'altro rincorrendosi e ripetendosi, Malory sostituisce una prosa continua e coerente e uno stile terso e obiettivo, segnando così il trapasso dal romanzo medievale a quello moderno.