Poesie
Giorgio Baffo (1694-1768), patrizio veneto di famiglia illustre, ultimo rappresentante di una casata che diede una sultana agli Ottomani, è passato alla storia come uno dei più celebri poeti priapei di tutti i tempi, maestro dichiarato di libertini illustri come Casanova. A fianco della sua inappuntabile attività di pubblico funzionario e di alto magistrato, infatti, Baffo si dedicò, per tutta la sua esistenza, a un'inesauribile attività di poeta erotico e licenzioso, cantando, in dialetto veneziano, la decadenza, piena di voluttà, degli ultimi anni della Serenissima, con le sue feste, le osterie, le bische, i giochi (amorosi e non), le ballerine e le monache libertine. Un affresco frenetico e, a modo suo grandioso di una società raffinata che andava scomparendo sotto la spinta degli avvenimenti politici e del crescente moralismo religioso. I poemi di Giorgio Baffo, ampiamente diffusi in città in forma manoscritta, non furono mai pubblicati durante la vita dell'autore. Questa edizione non si limita a riprodurre i testi delle sue edizioni postume settecentesche, ma ha anche tenuto conto dei numerosi codici che conservano i suoi versi, restituendo un ritratto a tutto tondo di uno dei protagonisti della storia culturale e politica del Settecento veneziano.
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