Vita e morte di re Giovanni
Dramma la cui vicenda storica risale agli inizi del Duecento, "Vita e morte di re Giovanni" appare fortemente segnato da un senso di irrisolta ambiguità. Singolarmente teso e asciutto nella compatta brevità della struttura, nella scelta di un linguaggio 'quotidiano' di stupefacente immediatezza, il dramma sembra proiettare sull'intera vicenda le tortuose incertezze della figura del re, in un'atmosfera inquieta di incompletezza, di intenzioni contraddette, di azioni che non sanno mai divenire pienamente tali, di realtà che inesorabilmente muta se stessa, a cui non sfugge a tratti lo stesso Bastardo di Faulconbridge, antesignano dell'immagine dell'eroe trionfante, Enrico V, sorta di metafora della virtus della nazione inglese. Tra i due poli opposti e contraddittori del re e del Bastardo, in un'opera che, forse più delle altre Storie inglesi, esprime il dramma collettivo della storia in termini di tragedie individuali dei personaggi, l'unità della vicenda è affidata a una lineare immagine di giovinezza, il principe Arturo, vittima innocente degli intrighi e delle incertezze dei potenti asserviti alla 'molla dell'universo', l'Interesse, causa inconsapevole della rovina del re.Edizione con testo a fronte