Contemplazione della morte
Pubblicate nel 1912, le prose della Contemplazione della morte nascono in un momento di dolore e turbamento del poeta: sono infatti dedicate alla morte di due amici, "l'umile uomo da bene" il religiosissimo Adolphe Bermond, e "il poeta indimenticabile", Giovanni Pascoli. Pur essendo propriamente fuori della serie delle Faville, queste quattro prose si muovono senz'altro nell'ambito di quell'esperienza per la leggerezza del tocco, il tono evocativo e il realismo descrittivo continuamente alleggerito da un'atmosfera incantata. I temi dell'amore e della morte si intrecciano così in queste pagine "notturne", pagine con cui si apre l'ultima fase artistica dannunziana: quella che Cecchi definì l'"esplorazione d'ombra".