L'innocente
Pubblicato nel 1892 e subito oggetto di numerose critiche, varie nell'intonazione ma generalmente concordi nell'accusa di immoralità, L'Innocente narra la storia di un reciproco adulterio e di un assassinio. Se da un punto di vista tematico i modelli sfruttati sono ancora quelli dei narratori russi, in particolare Tolstoj e Dostoevskij, è soprattutto sul piano stilistico che che traspare una più matura consapevolezza dell'autore: la prosa dannunziana, infatti, si arricchisce qui di una notevole capacità inventiva ed evocativa che restituisce alla parola la tensione musicale e poetica delle primissime esperienze. Come ebbe a scivere Giuseppe Antonio Borghese, "nel suo complesso L'Innocente non è soltanto un magnifico romanzo; esso è, malgrado lo splendore dei particolari che tutti ammiriamo nel Trionfo della morte, l'unico vero romanzo di Gabriele d'Annunzio".