Le olimpiadi del '40
Figure e voci, luoghi e date, tracce di esistenze molteplici, appartengono in questo libro a un tempo che è insieme storico e immaginario. Lo stesso personaggio, che ricostruisce e racconta, sembra volta a volta assumere fisionomie svariate, proporsi in identità diverse, muovendosi in un passato che oscilla tra memoria individuale e memoria collettiva. Un passato lontano, immerso in vicende reali o in eventi mancati, come appunto i giochi olimpici del '40, che furono cancellati dalla guerra. In queste sottili articolazioni della sua poesia, Santagostini segue, come condotto dall'autenticità di un'ossessione, un progetto fortemente unitario, fitto di rimandi interni, di riprese e di anticipazioni, muovendosi secondo le linee spezzate di una narrazione lirica in cui i personaggi, pur nella loro concretezza, appaiono straordinariamente lievi, fluttuanti in una condizione trasognata e limbale, senza castigo né redenzione. E' presente Milano, al tempo stesso come sfondo reale e mitico. E' più volte nominato Dio, come luce o bagliore intermittente di un assoluto comunque inarrivabile. L'Olimpiade del '40 è un'opera complessa, d'impianto felicemente originale, ed è condotta con eleganza e sobria raffinatezza stilistica, tra brevi composizioni in versi e prevalenti prose poetiche. Un'opera che segue a molti anni di distanza la precedente di Santagostini, che viene qui ad affermarsi come autore riflessivo e sensibile, tra i più dotati e intensi delle ultime generazioni.
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