Il mondo in una mano
Anche in questa sua autoantologia poetica per temi, divisa in sei parti, Nelo Risi si dimostra un poeta che crede fino in fondo al senso e al ritmo delle parole che scrive, o che ha scritto. Ancor più crede alle cose che scrive e come le ha scritte, al senso esplicito e al più riposto che esse racchiudono. Poeta originariamente e modernamente pariniano, Risi ha inteso fino dai suoi inizi esprimere parole e concetti essenziali e brucianti, che oltre a sé enunciassero la vita e l'esperienza che vi si specchia intera: col suo bene e i suoi mali, il suo umore e i suoi malumori, i suoi amori e tenerezze e sdegni, il suo privato e il suo politico e pubblico, i suoi fulminei doni e i suoi incalcolati scempi e sprechi. Un ritmo essenziale, violento, primario, ogni volta trovato e ritrovato. Un bisogno sempre più incisivo, inclusivo di verità che, attraverso quarant'anni di poesia e otto libri di versi, ha fatto battere e ribattere a Risi il suo chiodo poetico, fino a cavarne quella 'sostanza' e quelle 'cose', quelle 'risonanze' e quella sua fabbricazione del 'bello', che lo hanno fatto poeta unico e indispensabile all'interno della sua generazione e della nostra poesia della seconda metà secolo. "Rivisitare le ottocento e più pagine dei miei libri" ha detto molto bene Risi, per sé e per i suoi lettori, nella Giustificazione dell'autore, "è stato come peregrinare una seconda volta nella vita senza il peso e l'ingombro del superfluo...". Una seconda vita della sua poesia, dunque, che per lui e per noi è ancora e tanto più poesia.
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