Il figlio della serva
"Io sono ormai quello che sono diventato, e come lo sono diventato sta scritto nel mio libro!" Così Strindberg, nell'introduzione fatta precedere alla prima edizione del libro, spiega lo scopo dell'autobiografia di cui "Il figlio della serva" rappresenta la prima parte: descrivere lo sviluppo della sua personalità. E dal romanzo traspaiono i temi dominanti di buona parte dell'opera dello scrittore svedese: la critica della società, della famiglia, della cultura dominante nella Svezia dell'Ottocento. Il senso di inferiorità di chi si sente destinato a portare per sempre il marchio infame della servitù materna sviluppa nel protagonista ancora bambino la lucida e cupa coscienza delle differenze sociali, mentre l'oppressione della famiglia, il pietismo che castiga ogni piacere infantile, l'arida istruzione scolastica, suscitano in lui un continuo senso di frustrazione nei confronti dei fratelli e dei compagni, rotto solo a tratti da fuggevoli momenti di felicità sulla lunga strada dello "sviluppo di un'anima".
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