Nato in Sicilia
A sette anni, il giorno stesso del funerale della madre, Piero Lanza viene condotto a Milano da uno zio scapolo, lontano dalla Sicilia, dal padre e da tutto quello che aveva lasciato laggiù. Troppo piccolo per capire, senza nessuno che lo aiuti a ricordare, Lanza rinuncia alla memoria, perde progressivamente interesse a tutto ciò che non sia un presente tranquillo, privo di emozioni.Ventisette anni più tardi, il telegramma che gli annuncia la morte del padre lo costringe ad un imprevisto viaggio invernale verso un mondo di cui non sa nulla. Quella che gli viene prepotentemente incontro è una Sicilia omerica, carica di contrasti, di enigmi, di suggestioni, temibile, oscuramente diversa. Lanza scopre la posizione sociale della sua famiglia, conosce la Catania frenetica del dopoguerra e, all'interno dell'isola, l'aspra realtà del feudo e la sua silenziosa barbarie. Deve affrontare donne per lui troppo semplici o troppo complesse, e fin dai primi giorni viene folgorato dalla figura di una madre per lui ignota. Dal racconto di chi l'ha conosciuta e amata, emerge una donna straordinaria, protagonista di una tragedia gelosamente custodita da amici e nemici.Oggi che la Sicilia è diventata la metafora più drammatica ed evidente della crisi di civiltà che scuote l'intero paese, questo romanzo ci aiuta a capirla dal di dentro, senza prevenzioni e senza indulgenze, nei meccanismi della sua mentalità, nei gesti concreti del lavoro e nei riti della vita sociale, nelle sue passioni e nelle sue violenze. Condotto con il ritmo di un thriller, animato da una conoscenza profonda di uomini e cose, 'Nato in Sicilia' può anche essere letto come un album di famiglia che attraverso le sue immagini inedite racconta un intreccio di storie pubbliche e private cariche di destino e di premonizioni, perentorie come gli incubi e i sogni, in cui è già scritto il presente.
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