La vita di Solone
Tra le Vite di Plutarco, la "Vita di Solone" è una di quelle che rievocano con più intensità la Grecia arcaica, e il sapore rustico e leggendario di quella esistenza. Sullo sfondo conosciamo le lotte tra i fautori della democrazia e dell'oligarchia, la tensione tra i ricchi creditori e i poveri debitori. Solone è il simbolo dell'uomo "medio", al quale le forze contrapposte dello stato affidano il compito di fondare il giusto equilibrio e l'armonia del tutto, stabilendo le leggi della convivenza civile. Il lettore trova così ricostruita, grazie anche al minuziosissimo commento, la costituzione e l'esistenza quotidiana dell'Antica Atene. Se ama Plutarco, leggerà ancora più volentieri la seconda parte della Vita, in cui il meraviglioso narratore si abbondana gioiosamente alla sua predilezione per il romanzesco e per il favoloso. Mentre tutti vogliono modificare e impugnare le sue leggi, Solone lascia la Grecia e va all'estero, visita l'Egitto, dove apprende la leggenda di Atlantide, fonda una città a Cipro, conosce Creso, di cui non condivide la frivola felicità. Poi torna a casa. Ormai è vecchio, non ha più la forza di parlare in pubblico e di agire politicamente. Pisistrato divenne tiranno di Atene. Solone resta tranquillo e quieto in città sotto la tirannide, senza cedere e senza inasprirsi; e si abbandona alle tarde gioie della vita, ai divertimenti, al vino e alla musica, come un vecchio saggio scettico, ironico e epicureo.