Il costante piacere di vivere. Vita di Giaime Pintor
A un evento tragicamente definitivo - la morte a soli a 24 anni nel 1943 nel tentativo di ricongiungersi alle forze partigiane - è stata troppo spesso legata l'estrema immagine di Pintor diventata oggetto di interpretazioni deformanti e parziali. L'autrice, basandosi su una nutrita raccolta di documenti inediti, si oppone alla strada della mitizzazione e colma una grave lacuna nel panorama degli studi sul periodo, restituendo il tormento e la grandezza di una evoluzione personale e politica complessa il cui significato è stato troppo spesso frainteso. Geniale, ambizioso, attivissimo, magnetico, lucido, elegante e impeccabile nella sua divisa militare come nei giudizi taglienti, diffidente verso le ideologie, Giaime Pintor emerge come una figura dal complesso profilo umano e storico dalle molteplici sfaccettature: amico fidato dei giovani comunisti romani, partecipe della sorte degli studenti tedeschi, ebrei o antinazisti, che tra il 1934 e il 1938 hanno trovato rifugio in Italia; il brillante germanista presente a Weimar su invito della stessa ambasciata tedesca, si affianca all'"agente volante" di Einaudi; il giovane borghese illumina e rende più vera la figura del futuro eroe della Resistenza. "Una figura originalissima, di difficile comprensione" ha detto di lui il fratello Luigi "quasi un personaggio da romanzo, che andrebbe interpretato in chiave poetica: così freddo e razionale eppure capace di tradurre in quel modo i romantici tedeschi; partecipe del momento storico eppure semre autonomo.