Il giardino degli esuli
Ci sono romanzi che dicono di più sulla realtà del mondo dei saggi più sofisticati. Attraverso l'amicizia tra due giovani francoiraniani i cui destini, loro malgrado, si separeranno, Il Giardino degli esuli introduce il lettore al centro del violento dibattito che oppone l'Islam illuminato al radicalismo più oscurantista. Tornando alle sue radici, Farhad scopre che una lotta tra due diversi progetti di società in Persia esisteva già nell'undicesimo secolo. Un suo antenato aveva lottato contro la setta degli Assassini, i primi terroristi della Storia. Le sue ricerche, motore della vita di Farhad e del romanzo, lo conducono a Ispahan, la sua città natale, poi a Londra e infine a Parigi. I suoi viaggi sono l'occasione di un'introspezione e di un'analisi critica dei luoghi. Forte di quel sapere, si stabilisce a Londra dove organizza dei gruppi di riflessione sulla pratica dell'Islam e, parallelamente, conduce un'inchiesta che gli rivelerà l'esistenza di una macchina da guerra alimentata da reti islamiste.
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