Nata a Roma, da madre toscana e padre molisano. Ha il diploma di abilitazione magistrale ed un percorso di studi universitari non completato con la laurea. Per hobby ha studiato due anni Canto come soprano lirico. E’ stata insegnante di ruolo nel circondario di Milano. Dipinge dall'adolescenza e ha partecipato ad esposizioni a Brescia. Ha composto dei testi da musicare. Ha conseguito numerose premiazioni nei concorsi letterari nazionali, con inserimento in antologie e riviste culturali. Ha attualmente cinque pubblicazioni di poesia: " Controvento in blue jeans ", " Il vento tra i capelli ", " 'N'amica pe' la vita ", " Osare naufragi " (ISBN 978-88-6037-6930), " La dimora del vento " (ISBN 978-88-96539-77-4). Ha composto altre poesie ancora inedite e sta scrivendo un romanzo. Le sue liriche, tra i vari giudizi critici, hanno ricevuto nel 1976 anche quello di Eugenio Montale e, telefonicamente nel 2006, quello di Alda Merini.
" Pittrice e poetessa nata a Roma, Flora Lalli ha al suo attivo cinque sillogi edite di poesia ed alcune collettive e personali di pittura che si localizzano soprattutto nel bresciano. Dalle opere di Flora Lalli traspare una profonda sensibilità che lascia germinare, tra tinte, colori, linee e figure, i moti dell’anima. Moti che s’infrangono e si uniscono, moti che vanno alla ricerca dell’universale. Le tematiche traggono i propri spunti da visioni personalissime della realtà, ora attraverso una filtrante visione emozionale, ora attraverso una peculiare ricerca naturalistica. Il disegno nell’opera della Lalli fornisce una chiara definibilità di contorni e di soggetti, permettendo di gestire l’armonia del quadro e la sua costruzione. Il timbro cromatico è travolgente e allo stesso tempo delicato, fornisce al fruitore tenere sensazioni e freschezza vitale. La pittrice, difatti, condensa la propria emozionalità-razionalità in rappresentazioni limpide, a volte essenziali a volte complesse. Gli slanci lirici, oltre ai timbri tonali, sono affidati a giochi di luce ben calibrati, ad atmosfere vibranti che tendono ad una chiara dimensione simbolica. Il simbolo, di cui la realtà è correlativo oggettivo, scorre tra le sfumature di volti, di angeli, di visioni, di surreali paesaggi.
Dunque, nel profondo dell’opera, simbolo e visione costituiscono il cardine per un’interpretazione oculata. Sembra impossibile tralasciare, in questo senso, un’opera come Oceano. L’infinità in cui s’annega il pensiero è colta da una tonalità fredda che pervade tutta l’opera, senza variazione di registro. La pennellata uniforme sottolinea l’infinito, un infinito in cui il cuore si perde, in cui la luce sovrasta le ombre. Un elogio alla vita, quest’opera della Lalli, in cui il fruitore può sentire il fruscio del mare che accarezza la visione di una figura femminile. Un’immagine, questa femminile, che è in questo caso il correlativo surreale della realtà: rappresenta l’oceano stesso come seno vitale, come madre-acqua che dona la vita ed emana emozioni allo spirito. " (Giuseppe Manitta )
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