I francesi hanno perso la fiducia in sé stessi. Hanno la sensazione che il loro paese abbia preso una strada sbagliata. Ma ancora non riescono a individuare le ragioni esatte che li hanno condotti a questo impasse. Quando si sono smarriti? Sono stati ingannati? Éric Zemmour, giornalista, saggista e conduttore televisivo, ripercorre i quarant'anni che sono seguiti alla morte del generale de Gaulle, interrogando il mondo della politica ma anche dell'economia, della letteratura, del cinema e perfino della musica. Gettando luce sui passaggi più decisivi, eppure trascurati, degli ultimi decenni, l'autore smaschera una successione di mistificazioni tecnocratiche, di «politica spettacolo» deleteria, di falsi dibattiti e menzogne, soprattutto su famiglia, immigrazione, globalizzazione e Europa, sottolineando in particolare la responsabilità delle élite in questo fiasco. Quarant'anni di indifferenza nei confronti dei veri «invisibili» della Repubblica (operai, agricoltori, impiegati e dirigenti «rurbani» spinti verso le grandi banlieue) hanno, con la crisi economica, generato un popolo ferito e perso. Un'analisi senza tabù ancora rilevante, qui riproposta in una nuova edizione.
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Titolo: Il suicidio francese
Autore:
Éric Zemmour
Editore: ED-Enrico Damiani Editore
Data di Pubblicazione: 1900
Pagine: 592
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9791254560044