Il tema della Danza Macabra è da intendersi come rappresentazione di uno o più scheletri nell'atto di descrivere passi di danza accompagnandosi a viventi. Si tratta di bambini, donne, vecchi, uomini, caratterizzati da abiti, attrezzi da lavoro o simboli che ne chiariscono l'appartenenza ad un ceto sociale. Nelle immagini di Danza Macabra la morte sembra riprendersi il ruolo che le spetta, quello di referente definitivo, ultima meta del vivente. La morte delle danze macabre s'impone come realtà vera di ogni vivente. Non propone regole da rispettare, non prevede alcun futuro paradisiaco, ma solo la cruda realtà del cadavere, dello scheletro e della sparizione. È l'amore, la passione per la vita, che ci distanziano dalla morte. Cerchiamo, nella riflessione, una modalità che possa ricondurla ad un nostro reale mondo, dimenticando che il sottrarsi alla sua venuta non può che sortire ulteriore strazio e tormento. È lei che ha il potere supremo e assoluto su tutti i viventi, e non prevede consolazione. Ha valenze plurime ed è inaccessibile e indifferente, e questo ci porta ulteriore insofferenza. "Ma come, io devo morire? Proprio io?"
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Titolo: Danza macabra. La schiettezza della morte egualitaria. Iconografia ed immaginario
Autore:
Alessio Tanfoglio
Editore: Youcanprint
Data di Pubblicazione: 2021
Pagine: 320
Formato:
ISBN: 9791220327985