I mitanni alla corte del faraone

Antonio Crasto

La XVIII dinastia egizia vide la presenza di alcuni sovrani guerrieri (Thutmose I, Thutmose III e Amenhotep II) che svolsero un'azione di conquista e controllo delle città stato del Vicino Oriente, incrementando considerevolmente i tributi che annualmente arricchivano il tesoro del regno. La dinastia si caratterizzò anche per il nascere di due anomalie religiose: il regno del faraone donna Hatshepsut, matrigna e coreggente di Thutmose III, e il periodo "eretico" di Akhenaton (donna). La comprensione di queste "eresie" porta a riconsiderare la religione egizia, ipotizzando un'antica religione stellare, basata su 8/12 divinità associate agli astri del Sistema solare. L'originale visione di una dea madre stellare (Horus l'antico/Hathor) e un dio padre stellare (Ra/Horakhty) venne sostituita dal Mito di Osiride, che, ispirandosi a una catastrofe planetaria che coinvolse alcuni pianeti del Sistema solare, costruì un'allegoria del Diluvio Universale del 5500 a.C., creando alcuni importanti sincretismi degli dei stellari: Hathor, Sah e Apophys, con gli dei terreni: Iside, Osiride e Set.

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Titolo: I mitanni alla corte del faraone
Autore: Antonio Crasto
Editore: Harmakis
Data di Pubblicazione: 2014
Pagine: 181
Formato: Brossura
ISBN: 9788898301072