"Dunque: cagnolini. Che diavolo posso dire sui cagnolini? E pensare che l'idea è venuta a me. Liguori si è fissato che l'idea è venuta a lui, e per non farmi 'incazzare' ha deciso di non reclamarne la paternità. Del resto, sarebbe un bugiardo, o per lo meno uno che si ricorda male. Genesi dell'idea. Parlavo con Roberto Ferraresi di varie. Odio parlare di scrittura. Gli scrittori sono le goccioline di sudore sulla fronte imperlata di un mondo stressato. Oggi ne pullula, e sono senza ritegno: stando a loro, al mondo vi sono un miliardo di migliori scrittori del mondo. Ma ci sono persone con cui si può parlare. Una di queste è Roberto, che un giorno di agosto mi fece venire voglia di rileggere 'Chiedi alla polvere'. Come si arriva a 'Chiedi alla polvere'? Beh, i romanzi sono come città, e ci sono vie differenti per raggiungerli. A Leopardi, a Manzoni ti ci porta l'autostrada scolastica, ma come si arriva a John Fante? È penoso dirlo: l'universo intero è così sordo alle doti di un grande scrittore che per strada non ci sono i cartelli che ti indicano: John Fante. No, devi prendere la superstrada Bukowski. Bukowski parla un po' dovunque della musica classica, della birra e di questo Fante. Allora immettendosi in Bukowski, che merita di essere famoso, ma che non è famoso per i suoi meriti, immettendosi in lui, che il mondo ha largamente frainteso..." (dall'introduzione di Pedro Adelante)
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Titolo: E il cagnolino rise
Autore:
Editore: Nicola Pesce Editore
Data di Pubblicazione: 2014
Pagine: 240
Formato: brossura
ISBN: 9788897141396