"Dal silenzio, neppure urla". Così il quotidiano Avvenire del 10 maggio 1988 titola un articolo dell'inviata Gabriella Pesenti sull'Ospedale psichiatrico di Reggio Calabria. Le prime parole fanno rabbrividire: "Non sembra, sono uomini: i volti e le immagini della follia di Stato". A quasi dieci anni dalla legge Basaglia, l'indegna realtà della condizione in cui sopravvivono centinaia di uomini e donne all'interno del manicomio cittadino ha ormai varcato i confini locali e regionali. Don Italo Calabrò, Vicario generale dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, lotta da anni assieme a un gruppo di volontari contro l'inerzia, la burocrazia e l'indifferenza che tengono prigioniere nel "fetido stagno" centinaia di persone. Studio, documentazione, servizio, condivisione sono le sole armi che il Vicario e i giovani oppongono ad amministratori e politici. Da quell'impegno nasce il "libro bianco", presentato nel luglio del 1989 e qui riproposto integralmente. Una testimonianza viva, dalla quale traspare ancora oggi la sofferenza silenziosa tatuata sui corpi sporchi e sui volti di coloro che sopravvivevano ai margini della dignità.
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Titolo: Il fetido stagno. L'ospedale psichiatrico di Reggio Calabria e il libro bianco del volontariato
Autore:
Editore: AZ Editrice
Data di Pubblicazione: 2013
Pagine: 156
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ISBN: 9788896945070