La vocazione laica del costituzionalismo avrà lunga o breve vita? In tempi di fondamentalismi religiosi vari, più o meno cruenti, di "teologie senza Dio" e di sedicenti "religioni secolari", quale significato deve attribuirsi alla parola "laicità"? "Non occorre più ricorrere alla magia per dominare o ingraziarsi gli spiriti, come fa il selvaggio per il quale esistono simili potenze. A ciò sopperiscono la ragione e i mezzi tecnici". Il concetto di disincanto, così espresso da Weber, è avvicinato, in questo saggio, a quello di costituzione. Disincanto costituzionale sta qui per laicità, intesa come principio giuridico che impone la separazione tra stato e chiese, la libertà di e dalla religione. Illuminismo e costituzionalismo avevano promesso che sfera pubblica e decisione politica sarebbero state governate da un principio di ragione. Ma allora perché si permette alle religioni d'insidiare il muro di separazione tra stato e chiese? E perché gli stati si lasciano corteggiare dalle religioni? Disvelando alcuni malintesi teorici, e con l'aiuto di qualche buon "classico", il saggio indaga i motivi per cui anche le costituzioni laiche sembrano cedere alla nostalgia di Dio e le ragioni per le quali esse dovrebbero invece imparare a star sole.
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Titolo: Il disincanto costituzionale. Profili teorici della laicità
Autore:
Daniela Bifulco
Editore: Franco Angeli
Data di Pubblicazione: 2015
Pagine: 170
Formato:
ISBN: 9788891712011