Non mancano il tempo e lo spazio all'eternità e all'infinito. Chissà quello che avranno da raccontarsi. Chissà quali lunghe pause fra un discorso e l'altro. Tanto loro non hanno fretta. Sono condannati ad esistere. Esistere e perdurare. Per sempre. L'eternità è una consolazione, l'infinito una disperazione. Due miti di una storia nata tanto tempo fa. La nostra. Da allora ne è scivolato via di tempo, ne sono accadute di vicende, si sono esplorati mondi. Narriamo leggende per carpire il segreto dell'eternità e raggiungere l'infinito. Tuttavia, rimane impossibile comprendere l'infinito, per chi è finito. A meno che la somma di tutti i finiti non ci restituisca l'infinito. Ma se l'infinito non può mai finire, per sua stessa ammissione, allora significa che anche noi finiti non finiremo mai. Qualcosa ci lega all'infinito. Siamo particelle di un insieme che non scorgiamo. La finitezza che ricopre noi esseri ci impedisce di osservare cosa c'è oltre i nostri limiti. Sbarriamo i confini anziché aprirli e ci precludiamo la vista. Allora affermazioni quali per sempre perdono il loro senso. Si esauriscono in ingenue speranze e meravigliose utopie. Se non sappiamo scorgere l'eternità e l'infinito dentro di noi, non li vedremo certo negli altri finiti, nei quali ci imbattiamo fuori dai nostri limiti, nel nostro eterno eternare.
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Titolo: Disse l'eternità all'infinito
Autore:
Paolo Tognocchi
Editore: youcanprint
Data di Pubblicazione: 2014
Pagine: 90
Formato:
ISBN: 9788891167460