L'amore e l'odio hanno spinto da sempre verso soluzioni tragiche le vicende all'origine di tali sentimenti. Soprattutto quando viene a mancare il rispetto del comandamento che impone di non desiderare, né rapire la femmina altrui. Specie se è quella di un potente re. In passato giunsero nelle terre di Mazar degli stranieri dall'animo buono. Prima di andare via ci lasciarono molte conoscenze. Grazie ad esse sviluppammo una civiltà pacifica rinunciando a conquiste e guerre. Divenimmo un potente impero governato da re: Havas II. La pace durò finché il figlio Morchedai e il fratellastro Hiscar non lo convinsero ad ampliare i possedimenti dell'impero. I due principi conquistarono molte terre fertili necessarie alla popolazione aumentata per mancanza di guerre, e dalle ridotte mortalità dovute a medicine ricavate da piante donateci dagli stranieri. Durante una di queste campagne militari, Hiscar si inoltrò nel deserto per tornarne cambiato. Insieme a lui era tornato qualcosa dentro il suo animo di impalpabile, mefistofelico; da allora volle un esercito di soli mercenari kebrasan, le cui maggiori prerogative erano la ferocia in battaglia e la fedeltà. Un giorno alcuni di loro rientrarono da una scorreria con dei prigionieri. Tra questi vi era una bellissima kievana di nome Avigheil.
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Titolo: Morchedai e gli scorridori di Keyzar
Autore:
Edmond C. Jersey
Editore: youcanprint
Data di Pubblicazione: 2014
Pagine: 248
Formato:
ISBN: 9788891167293