Regno di Napoli 1634. A Monteriso, amena cittadina nota come attiva sede vescovile, muore il barone Gerardo Mascara Caffarelli che, vedovo e senza prole, lascia tutti i suoi notevoli beni alla Curia retta a quel tempo da monsignor Enrico Cacciafesta. In conformità alle disposizioni testamentarie del barone, il vescovo costruisce un ospizio nel quale saranno assistiti fino alla loro morte quindici vecchi operai che per cinquant'anni erano stati alle dirette dipendenze del nobile signore. Come fabbriciere (vale a dire amministratore del gerontocomio) il vescovo nomina un sacerdote conosciuto nel collegio seminarile di Napoli: don Saverio Palumbo, mentre a occuparsi dell'aspetto sanitario dei vecchi assistiti, chiama un giovane medico napoletano che come poi si scoprirà aveva uno stretto legame di sangue con lo stesso monsignore. La storia si snoda principalmente attorno a questi personaggi ai quali, in seguito, si aggiunge la figura di una soave giovane donna di cui il medico s'innamorerà. Intanto tra i vecchi assistiti, il fabbriciere e soprattutto monsignor Cacciafesta insorgono gravi contrasti i quali sfociano presto in una battaglia legale che dischiude orizzonti delicati e dolorosi tanto ai vecchi quanto al fabbriciere e allo stesso vescovo reso insensibile dalla sua sfrenata avidità ma soprattutto dalla sua sete di potere. Quando poi gli eventi sembrano precipitare pericolosamente, in modo improvviso avviene una svolta del tutto imprevedibile...
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Titolo: Il potere e la dignità
Autore:
Salvatore Todde
Editore: youcanprint
Data di Pubblicazione: 2015
Pagine: 344
Formato:
ISBN: 9788891161918