Il presente volume nasce come frutto della riflessione congiunta di specialisti che operano in ambito penitenziario con detenuti tossicodipendenti. Viene effettuata una disamina dei fattori legati all'insorgere e al perdurare delle tossicodipendenze nell'individuo; sono presenti dati e spunti di riflessione sulla necessità di dotarsi di strumenti terapeutici efficaci nell'ambiente carcerario; soprattutto, ci si sofferma sulle peculiarità e i benefici dell'arteterapia nel suddetto contesto. Nello specifico, vengono illustrate le tappe e le modalità di svolgimento di un percorso di arteterapia con i burattini tenuto all'interno della Struttura a Custodia Attenuata "ARCOBALENO" della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. Il percorso di arteterapia con i burattini si struttura su diverse fasi (costruzione del burattino, successivo inserimento del personaggio creato all'interno di una narrazione, e infine messa in atto scenica di quanto ottenuto); in ognuna di esse, il burattino viene concepito e utilizzato come strumento comunicativo a disposizione del paziente. L'attività con il burattino, i momenti di confronto e discussione con il gruppo, e la presenza di un'atmosfera non giudicante offrono al paziente uno spazio mentale, prima ancora che fisico, in cui avviare un confronto costruttivo con se stesso e con l'Altro.
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Titolo: L'arteterapia in carcere
Autore:
Cristina Galassi,
Emanuele Bignamini,
Josephine Ciufalo
Editore: youcanprint
Data di Pubblicazione: 2013
Pagine: 112
Formato:
ISBN: 9788891101747