L'"esercizio di stile" richiesto per riscrivere e contrario delle liriche possiede qualcosa di indubbiamente spassoso, ma anche l'attrazione di una sottile agudeza; non si tratta infatti solo di immaginare il contrario di ogni singolo vocabolo, ma al contempo di supporre nell'inventiva una sorta di pantografo universale che consenta di sdipanare le cangianti fibre della polisemia e di fingersi nel sogno di una lingua edenica (come la forma locutionis perfetta cercata da Dante) antecedente la babelica confusio linguarum. Non certo casualmente lo stesso Umberto Eco si è fra gli altri divertito e cimentato in tale confronto con l'autore della Divina Commedia. In un'ideale contiguità se ne propone dunque una riscrittura ribaltata dell'intero ultimo canto dell'Inferno (mantenendo terza rima, endecasillabi canonici e prevalente lessico coevo), con l'intento di vederne in controluce, pur in una costante cornice comico-burlesca, l'effetto e il risvolto di un tragitto compiuto a rovescio. Dal capovolgimento della cosmografia di cui l'ultimo canto rende ragione a partire dalla caduta di Lucifero, si è cioè immaginato un cammino a ritroso per cui Dante sarebbe forse dovuto discendere dal Purgatorio per entrare dall'egresso dell'Inferno ed uscirne quindi dall'entrata; rivelando così una figura d'uomo rinnovata nel suo libero volere".
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Titolo: Dante a rovescio
Autore:
Roberto Valentini
Editore: youcanprint
Data di Pubblicazione: 2012
Pagine: 58
Formato:
ISBN: 9788891100405