"I gabbiani si destarono per primi. Svegliarono Claude e tutti gli altri esseri viventi. Come sempre. Un secondo prima che il primo raggio di sole si levasse da dietro il crinale del Monte Somma. Lanciarono urla agghiaccianti, simili a quelle di pterodattili. Si trasmisero richiami in codice e si allinearono in schiere di centinaia di unità, perfettamente disposti in falangi. Era l'adunata sui tetti per il briefing del mattino. Napoli aveva subìto un crollo demografico del 20% in vent'anni. La popolazione di gabbiani, al contrario, era quintuplicata. La città offriva loro prospettive di vita e di carriera uniche al mondo. Qualsiasi angolo di cielo, vista panoramica, foto ricordo, selfie, aveva bisogno dell'icona di un gabbiano che attraversasse il campo visivo. E loro erano così ben organizzati da garantire la copertura dell'intero territorio cittadino in modo tale che almeno un esemplare comparisse in ogni immagine. Non si trattava di gabbiani ordinari. Non erano quelle soavi creature che planano sul mare, parallele alla linea dell'orizzonte. Questi il mare lo odiavano, ci andavano solo per lavoro. Un po' come quelle tribù posizionate lungo i percorsi turistici che indossano abiti tradizionali al passaggio dei visitatori. i gabbiani di Napoli erano cyborg, prodotti da una piccola start-up di Taiwan di cui il Comune di Napoli era socio al 33%".
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Titolo: Vendi Napoli e poi muori
Autore:
Gennaro Ascione
Editore: Magmata
Data di Pubblicazione: 2018
Pagine: 334
Formato:
ISBN: 9788890423796