Con questo testo, Moshe Idel si propone il compito non facile di presentare in un quadro sistematico l'evoluzione del concetto di filiazione divina nel misticismo ebraico, a partire dalle sue prime occorrenze nella letteratura biblica fino al Chassidismo. L'opera colma una rilevante lacuna all'interno degli studi ebraici e della storia del misticismo, e nel rapporto tra ebraismo e cristianesimo. Nonostante, infatti, l'idea di filiazione divina abbia avuto grande rilevanza per il cristianesimo, mancava fino ad oggi un'analisi chiara ed approfondita delle sue declinazioni all'interno della tradizione ebraica. Per lungo tempo, a dire la verità, gli studiosi dell'ebraismo, forse proprio perché condizionati dall'esito cristiano, avevano sottovalutato l'importanza del concetto di filiazione divina, ritenendolo qualcosa di marginale e poco rilevante. Con questo libro, di cui presentiamo ora la prima parte, Idel dimostra il contrario, soffermandosi con grande precisione sull'analisi di testi del misticismo ebraico da cui emerge il ruolo centrale dell'idea di filiazione e di come questa idea sia stata sviluppata dalle diverse correnti di tale misticismo. Per le peculiarità del tema trattato è un contributo indispensabile per chiarire aspetti fondamentali del rapporto tra ebraismo e cristianesimo, fino ad ora quasi del tutto inesplorati.
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Titolo: Il figlio nel misticismo ebraico. Tarda antichità, medioevo askhenazita e qabbalah estatica vol.1
Autore:
Moshe Idel
Editore: Centro Studi Campostrini
Data di Pubblicazione: 2013
Pagine: 375
Formato: brossura
ISBN: 9788889746189