Al centro dell'universo narrativo di Dostoevskij c'è sempre l'uomo, nella sua miseria e nel suo splendore, nella sua unicità e nella sua universalità. L'uomo con i suoi dubbi e le sue convinzioni, le piccolezze e le smisurate passioni, gli affanni e le idee grandiose, le paure e i raptus, i sogni e le fantasticherie. L'uomo e tutta la gamma di interrogativi maledetti - di natura etica, esistenziale, religiosa, sociale, politica - a cui non è possibile trovare una risposta. L'uomo e la sua solitudine. Lo stato d'animo degli eroi solitari è cruciale per lo sviluppo delle opere di cui sono protagonisti. Il primo saggio si sofferma sul solipsismo di questi eroi, sulla loro stravaganza, sulla genesi della solitudine e le strategie di fuga mentale, su conseguenze estreme come lo sdoppiamento dell'identità. Traccia un paradigma dello sviluppo del motivo dell'eroe solitario e ne individua il culmine in un'azione dirompente che dovrebbe spezzare le catene della solitudine, ma che quasi sempre non sortisce l'effetto sperato. Il secondo saggio individua nell'Idiota un percorso narrativo di tipo onirico, il terzo analizza il modo in cui Dostoevskij si sottrae alle convenzioni letterarie.
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Titolo: Dostoevskij e l'eroe solitario
Autore:
Giulia Gigante
Editore: Agorà & Co.
Data di Pubblicazione: 1900
Pagine: 92
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788889526941