Supplica degli stampatori e dei libraj d'Italia al papa Pio VI

È il 1785 quando un anonimo editore romano si rivolge con queste parole al pontefice Giovanni Angelo Braschi, Pio VI. La Rivoluzione francese è ancora lontana, ma le idee di libertà sono ben chiare per l'autore di questa supplica al papa: la parola, e il pensiero sono delle facoltà dell'anima, sopra a cui cosa alcuna non sembra avere alcun diritto, seppure non turbano l'ordine politico, e civile di uno Stato; e in quest'ultimo caso ancora non dovrebbe essere soggette che alla riprensione. Si punisce il cittadino che ha parlato, o che ha scritto come quello che ha agito, e si confonde così l'ordine dei delitti, e delle pene. Giammai gli antichi governi posero una inquisizione sopra la penna; tutti ebbero la libertà di riflettere, e comunicare le proprie idee.

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Titolo: Supplica degli stampatori e dei libraj d'Italia al papa Pio VI
Autore:
Editore: Memori
Data di Pubblicazione: 2010
Pagine: 48
Formato: brossura
ISBN: 9788889475645