Sin dall'invenzione del telegrafo, le agenzie di stampa internazionali hanno orientato la visione del mondo di ognuno di noi, contribuendo invariabilmente a condizionarla in base agli interessi geopolitici dei poteri forti. Dopo la Seconda guerra mondiale, il 94% delle notizie dei giornali di tutto il mondo in materia di affari esteri proveniva da 4 agenzie, la AP, la UPI, la AFP e la Reuters. Una copertura che non lasciava spazio alla nuova realtà che stava nascendo dalla decolonizzazione e che accentuava gli schemi manichei della Guerra Fredda. Negli anni '60, lanciandosi in un'avventura da molti considerata utopistica, un gruppo di giornalisti decise di creare un'agenzia internazionale che desse voce a chi non l'aveva - dai Paesi del Terzo Mondo ad attori marginalizzati, come le donne - privilegiando temi globali come l'ambiente, i diritti umani e la giustizia internazionale. Il loro intento era focalizzarsi non tanto sull'analisi dei singoli avvenimenti, quanto sui processi di fondo che costituiscono l'unica vera chiave di lettura di uno scenario politico internazionale in perenne e rapida evoluzione. Nacque così la Inter Press Service, che oggi vanta 50 milioni di pagine Internet lette ogni mese, in 27 lingue, ed è considerata la principale fonte d'informazione indipendente sui paesi in via di sviluppo, a cui attingono oltre 5000 mezzi di comunicazione in tutto il mondo.
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Titolo: I giornalisti che ribaltarono il mondo. Le voci di un'altra informazione
Autore:
Roberto Savio
Editore: Nuovi Mondi
Data di Pubblicazione: 2011
Pagine: 320
Formato: brossura
ISBN: 9788889091883