Fondatore della prima biblioteca pubblica al mondo - la Biblioteca Ambrosiana - , Federico Borromeo trascrisse in questo trattatello del 1624 le norme per la scelta e la raccolta di volumi destinati alla grande istituzione milanese. Il trattato riflette infatti il versante mecenatizio dell'operato del cardinale e così appartiene a un gruppetto di opere destinate all'enunciazione e alla conservazione delle norme, dei consigli e dei metodi che il fondatore volle indirizzare agli uomini incaricati del funzionamento dell'Ambrosiana: il gruppo dei nove dottori, membri del Collegio affiancato alla Biblioteca, e i sei conservatori. Questi ultimi, ai quali è esplicitamente dedicato il De educandis ingeniis, formavano una congregazione, tutt'ora esistente, preposta alla gestione amministrativa dei beni che sussidiavano il collegio, nonché al controllo della sua correttezza operativa. Federico aveva ideato l'Ambrosiana come un grande complesso culturale, formato da biblioteca, collegio, pinacoteca e accademia artistica, lo aveva fondato a partire da forti istanze intellettuali e spirituali, e, infine, lo aveva voluto fissare con precise armature normative e metodologiche.
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Titolo: De educandis ingeniis. Ediz. italiana e inglese
Autore:
R. Ferro,
M. L. Frosio,
Federico Borromeo,
A. Rocca,
F. Braschi
Editore: Nomos Edizioni
Data di Pubblicazione: 2008
Pagine:
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ISBN: 9788888145211