Diversi filoni e stimoli si intrecciano nella ricerca di Nerina Vretenar sulla scrittura. Alle origini, la rifl essione nel MC.E. sul metodo naturale e sul "testo libero" come approccio alla costruzione di piani del testo ben strutturati, grazie non solo alla produzione del singolo ma all.interazione positiva di un gruppo che non valuta ma suggerisce, propone, aiuta a riformulare: la "correzione collettiva". Ma, come hanno evidenziato le teorie della comunicazione e le tesi sull'educazione linguistica del G.I.S.C.E.L. fi n dagli anni '70, si scrive per qualcuno, per degli scopi, per modifi care gli altri e le situazioni a cui si partecipa. Lee proposte di scrittura collettiva (i ragazzi di Barbiana e don Milani; Paul Le Bohec) offrono un terreno fecondo di esperienza di scrittura in cui il clima di gruppo consente di procedere senza timore e di trovare soluzioni e sviluppi che il singolo da solo non troverebbe. Si viene così poco a poco strutturando quello che Simone chiamava il "piano del testo", organismo delicato che cresce in un ambiente ricettivo e richiede continuità nei successivi ordini di scuola per non spegnersi e inaridirsi. Ecco che le proposte che il testo offre si inquadrano allora in quella che Rodari chiamava la "pedagogia dello stimolo" che avrebbe dovuto sostituire la "pedagogia del modello".
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Titolo: In punta di penna. Insegnare a scrivere a scuola
Autore:
Nerina Vretenar
Editore: Junior
Data di Pubblicazione: 2011
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788884346049