La dialettica di vita e forme, la relazione tra il tutto e le parti, tra l'universale e l'individuale, il tema della morte e del tragico, elementi essenziali della filosofia di Simmel, trovano in questo saggio una loro esemplare applicazione. Questo accade perché in Rembrandt e nella sua opera pittorica il filosofo ha riconosciuto il suo 'doppio' artistico. Partendo da una libera indagine su alcuni aspetti centrali dell'estetica di Rembrandt, Simmel sviluppa un'originale riflessione sul rapporto tra individuo e religione. L'arte del pittore olandese è vista come caso emblematico di affermazione dell'essere dell'individuo, non in opposizione alla pietà tradizionale, ma come capacità di ricondurre il religioso nella sfera del destino soggettivo. (...) La lotta contro l'allegorismo del manierismo barocco porta Rembrandt a concepire una nuova immagine di soggetto autonomo: la decomposizione presente negli ultimi grandi autoritratti dell'artista costituisce il culmine a cui egli è giunto nella rappresentazione tragica dell'uomo.
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Titolo: Rembrandt. Un saggio di filosofia dell'arte
Autore:
Georg Simmel,
Gianfranco Gabetta
Editore: Abscondita
Data di Pubblicazione: 2002
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788884160973