La visione è un canale essenziale attraverso cui gli esseri umani si scambiano informazioni, comunicano e cooperano tra loro. Muovendo da questo postulato di natura antropologica e semiotica, Goodwin si sofferma su pratiche della visione legate a specifici ambienti e competenze professionali - uno scavo archeologico, un processo in tribunale - adottando un approccio olistico alle interazioni fra parlanti, che s'ispira alla etnometodologia e all'analisi della conversazione. Secondo l'autore, infatti, i fenomeni visivi possono essere compresi soltanto tenendo conto di un insieme di risorse semiotiche e di pratiche di significazione sviluppate dai partecipanti per costruire, attraverso il loro stesso agire, gli universi sociali in cui vivono. Il corpo umano diviene luogo di espressione di orientamenti intenzionali appresi che attraverso lo sguardo, la postura, i gesti, la realizzazione di documentazione visiva o la stessa configurazione dell'ambiente in cui si situano le interazioni, si saldano intimamente alla prassi linguistica - cioè all'organizzazione sequenziale dei turni, alla costruzione del flusso di discorso ecc. -, dissolvendo una volta per tutte gli sterili confini analitici fra linguaggio, processi cognitivi e struttura del mondo materiale.Hanno collaborato al libro Roberta Cortella e Laura Sterponi.
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Titolo: Il senso del vedere
Autore:
Charles Goodwin,
Alessandro Duranti,
Antonio Perri
Editore: Meltemi
Data di Pubblicazione: 2003
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788883532443