Il "giardiniere per diletto" (ma forse, in assonanza con "libero pensatore", bisognerebbe chiamarlo "libero giardiniere"), coltiva la passione per il giardino senza sottostare ai dettami della cultura mercificata, ostile al rinnovamento e repressiva rispetto alle istanze emergenti. Si interroga su quello che fa e intende fare evitando di accomodarsi sull'idea corrente, sulle risposte facili, da manuale; opera autonomamente, in opposizione agli schemi accademici e alle pressioni del mercato. In una parola, la figura operativa e creativa che emerge da queste pagine è quella di un innovatore: culturale, sociale e politico. Il libro si dispiega attraverso i vari paragrafi dedicati ai diversi fiori con passi particolarmente densi di riferimenti storici e letterari; si pensi, ad esempio, ai versi di Giovanni Pascoli, di Cole Porter, di Antonia Capria. La suggestione narrativa pervade l'intero discorso dell'autrice, che si lascia andare, a volte, a momenti evocativi e a dimensioni progettuali riguardo a situazioni e spazi dove giardini, fiori, paradigmi diversi "umanano", per così dire, la realtà. Questa diventa abitabile dall'uomo proprio attraverso tale processo di domesticazione. In epoca di grossolana utilizzazione aziendalistica della cultura e della bellezza, Lidia Zitara va consapevolmente in controtendenza.
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Titolo: Giardiniere per diletto. Contributo a una cultura irregolare del giardinaggio
Autore:
Lidia Zitara
Editore: Pendragon
Data di Pubblicazione: 2009
Pagine: 180
Formato: Brossura
ISBN: 9788883427244