Per molto tempo, nel pensiero dell'Occidente, sono state ora la forma poetica ora quella letteraria ad assicurare l'espressione della verità speculativa, consegnata dunque alle alterne fortune di stili apparsi a volte pertinenti a volte fuorvianti. Il pensiero romantico ha invece guardato al 'poetico' come alla forma più adatta a cogliere il nucleo intimo di quelle verità che, in se stesse, comunque apparivano come 'filosofiche'. Da quel momento un equilibrio secolare si è infranto e il '900 ha assistito all'affermarsi del paradigma della 'filosofia narrante'. Solo negli ultimi trent'anni però - e prevalentemente in ambito anglofono - la questione dei rapporti tra filosofia e letteratura è stata tematizzata in modo esplicito e ne sono stati avvertiti la problematicità e l'intrinseco interesse. Questo volume per un verso introduce le linee essenziali del recente dibattito sui rapporti tra letteratura e filosofia, per un altro presenta una serie di studi su testi - di Montaigne, Leopardi, Proust, Derrida, tra gli altri - che si pongono ai confini tra il letterario e il filosofico e che, di fatto, costituiscono altrettanti esempi di come spesso sia impossibile la distinzione dei due piani. E' anzi il contenuto filosofico a prevalere e a legittimare un esercizio di riflessione che non può non stimolare il confronto circa i fondamenti di molte partizioni disciplinari consolidate.
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Titolo: Alle frontiere tra filosofia e letteratura. Montaigne, Maine de Biran, Leopardi, Pessoa, Proust, Derrida
Autore:
Marco Piazza
Editore: Guerini e Associati
Data di Pubblicazione: 2003
Pagine: 184
Formato:
ISBN: 9788883354267