Costantino il grande l'ha definito la storia. E' il primo imperatore cristiano. Ma come gli altri, i pagani che lo avevano preceduto, subì il fascino delle assolutezze di un potere teso al dominio del mondo. Morì il 22 maggio 337, festa della Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo, e questa coincidenza ebbe un peso nella suggestione collettiva, tanto che, seppellito a Costantinopoli nel mausoleo della chiesa dei dodici apostoli accanto ai loro cenotafi, lo chiamarono 'il tredicesimo apostolo'. E non furono da meno i pagani, che lo divinizzarono. Grande lo fu davvero per le sue qualità militari, la strategia, la rapidità delle decisioni, sorrette da una ambizione tenace e violenta, ogni volta sapientemente mascherata o in altre circostanze lasciata nuda dal cinismo politico. La sua vera forza fu immaginare, poi credere, infine persuadersi con una quasi assoluta razionalità di essere l'eletto di Dio. L'immagine sublimata, unica, in cui si rimirava, era la stessa che retori, panegiristi, biografi, cortigiani, poeti disegnavano nelle aule palatine, nelle piazze, negli accampamenti dei soldati. In questo sovrumano gioco della volontà e delle fantasie Costantino fu in bene e in male il demiurgo dell'impero romano della decadenza. Il peggiore dei mali fu la divisione dell'impero. Apri le porte alla inevitabile voragine delle guerre fratricide, quando sia l'equilibrio con le forze esterne che la situazione economica interna richiedevano un difficile controllo.
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Titolo: Costantino il Grande e la sua dinastia
Autore:
Giulio Cattaneo,
Furio Sampoli
Editore: Newton Compton
Data di Pubblicazione: 2003
Pagine:
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ISBN: 9788882898410