Nell'esperienza creativa ed esistenziale di Baudelaire il consumo di sostanze stupefacenti ha rivestito un ruolo fondamentale, essenzialmente estetico: lontano da qualsiasi genere di moralismo, Baudelaire considera l'ebrezza artificiale indotta dalle droghe (di cui peraltro condanna l'abuso) una via privilegiata per fecondare il processo creativo. Ma nello stesso tempo vive come lacerante il dissidio tra il richiamo del peccato e l'aspirazione a salire verso l'altro, cercando dolorosamente di estrarre dal male la bellezza.
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Titolo: Paradisi artificiali: Del vino e dell'hashish-Il poema dell'hashish-Un mangiatore d'oppio
Autore:
S. De La Pierre,
P. Guzzi,
M. Colesanti,
Charles Baudelaire
Editore: Newton Compton
Data di Pubblicazione: 2003
Pagine:
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ISBN: 9788881834082