Il mito è all'origine della filosofia, sia che venga letto come custode di una verità originaria perduta in una temporalità immemorabile, sia che si veda in esso un'idea regolativa, sulla base della quale riorientare attivamente il presente. Ci può essere un rapporto diretto, quasi di scambio, tra filosofia e cinema? Il mito è solo un ricorso cinematografico? Si può ricavare la definizione del mito da un orientamento del mondo della celluloide, visto che il cinema è esso stesso una potente macchina di creazione di miti?
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Titolo: Fenomenologia del mito. La narrazione tra cinema, filosofia, psicoanalisi
Autore:
G. Invitto
Editore: Manni
Data di Pubblicazione: 2006
Pagine: 280
Formato:
ISBN: 9788881768547