Gli obiettivi che la scienza moderna agli inizi si è posta erano "grandiosi": essere la vera filosofia, che rivelava il mondo com'è realmente, alleviare le fatiche degli uomini, rendendoli padroni della natura, e renderli felici, insediandoli nel posto che spetta loro nel creato. Anche il suo procedere dal Seicento a oggi è stato apparentemente un grande successo, ma di fatto si è tradotto in un "itinerario dello smarrimento", che ci ha condotti all'insignificanza. Questa è la tesi provocatoria, ma purtroppo ben motivata, che scaturisce dall'analisi della scienza moderna dipanata in questo consistente saggio da Olivier Rey, matematico e filosofo, perciò esperto conoscitore dall'interno del mondo scientifico dei temi che affronta. Ripercorrendo il cammino della scienza nelle sue tappe più rilevanti, come la matematizzazione della natura e l'adozione del metodo sperimentale, Rey evidenzia come il soggetto (divino e umano) sia svanito nel processo di oggettivazione del reale e anche l'oggetto sia poi stato risolto negli schemi e parametri in funzione dei quali è spiegato il suo comportamento nelle diverse circostanze. Così, gli interrogativi filosofici sul mondo sorti sin dall'antichità non possono più essere posti, perché non ci sono più azioni libere: ciò che l'uomo credeva di trarre dalla propria interiorità non è che il risultato di processi anonimi che lo determinano interamente.
Prezzo: € 20,00
Prodotto al momento non disponibile.
Titolo: Itinerari dello smarrimento. E se la scienza fosse una grande impresa metafisica?
Autore:
Olivier Rey
Editore: Ares
Data di Pubblicazione: 2013
Pagine: 318
Formato:
ISBN: 9788881555864