Perché fare tanti sacrifici per andare in Europa? Semplice. Perché in Italia il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica si è rivelato un mezzo fallimento. Ci sono ancora la corruzione e l'intreccio tra affari e politica. Anzi, quest'ultimo si è aggravato con la nascita di Forza Italia, il primo partito-azienda della nostra storia. Inoltre, la politica continua a produrre più chiacchiere che progetti e fatti concreti per il cambiamento del paese. Contro l'entrata in Europa sono cresciuti, di mese in mese, gli "euroscettici": Romiti e Bertinotti, i boiardi di Stato e vasti settori del sindacato, vecchi politici e nuovi avventurieri. L'Italia di sempre: quella dei servizi inefficienti, delle banche antidiluviane, delle aziende pubbliche che temono la competizione diretta con le moderne realtà del continente. Contro l'Europa della moneta unica c'è la zavorra dell'intreccio perverso tra aziende monopolistiche e categorie privilegiate (a spese della collettività) del lavoro dipendente; ma anche l'Italia delle imprese pigre e lente, quelle che negli scorsi decenni hanno usato la svalutazione come miracoloso espediente per sopravvivere al confronto con la concorrenza straniera. Si tratta di un'Italia già condannata, che non ha più niente da dire e gioca soltanto in difesa con la determinazione, però, di chi ha capito una cosa fondamentale: se si entra nell'Euro per lei è la fine. Per questo andare in Europa è davvero la nostra ultima possibilità. Quella di avere una finanza pubblica assennata, meno monopoli, mercati più trasparenti, meno boiardi di stato, un welfare state ragionevole e con maggiori opportunità di crescita per tutti. E' l'ultima occasione di diventare un paese moderno e, scusate se è poco, normale.
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Titolo: Scappiamo in Europa
Autore:
Giuseppe Turani
Editore: Dalai Editore
Data di Pubblicazione: 1997
Pagine: 138
Formato:
ISBN: 9788880892779