Quadro e tipo. L'estetico in Burckhardt

Andrea Pinotti

La figura di Jacob Burckhardt ha segnato come poche altre la cultura europea della seconda metà dell'Ottocento: dispiegato sui due assi fondamentali della storia e della storia dell'arte, il suo magistero ha affascinato generazioni di studenti, studiosi e lettori per l'ampiezza dello sguardo nell'abbracciare i propri molteplici oggetti, per la sobria autorevolezza del suo giudizio, la ricchezza inesauribile degli orizzonti dischiusi, il sospetto per ogni forma di sterile specialismo disciplinare, l'insofferenza per l'erudizione fine a se stessa. Burckhardt diffidava profondamente della filosofia: essa gli si presentava innanzitutto nella maschera mortuaria dell'idea astratta e del soffocante sistema; a lui, che aveva sempre fatto del pensiero concreto, attaccato alle cose singole, un punto d'onore. Eppure tenne ripetutamente corsi di estetica, che è disciplina filosofica: perché questa concessione al nemico? Nell'introdurre all'estetica burckhardtiana (e alla sua eredità, spartita nel Novecento fra formalismo e iconologia), questo lavoro tenta di rispondere a tale domanda meditando sulla soluzione che Burckhardt volle opporre alla filosofia come pensiero di idee e costruzione di sistemi: morfologia come composizione di quadri e visione di tipi.

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Titolo: Quadro e tipo. L'estetico in Burckhardt
Autore: Andrea Pinotti
Editore: Il Castoro
Data di Pubblicazione: 2004
Pagine: 210
Formato: Brossura
ISBN: 9788880333043