La storia di un popolo è fatta di una miriade di storie individuali di piccole comunità, di vite e di nomi che si disperdono nei secoli. "Vita, morte e miracoli di gente comune" ricostruisce dunque le fasi della nascita e dello sviluppo della popolazione toscana fra il XIV e il XX secolo. Le linee generali dell'evoluzione demografica della Toscana non si discostano da quelle dell'Italia né, salvo alcune particolarità, da quelle del resto dell'Europa continentale. Alla fase di espansione del tardo Medioevo ha fatto seguito la grande crisi innescata dalla peste nera (1348-1350) che ha condotto la popolazione a un minimo storico nel XIV secolo, marcato dalla lunga fase di ristagno del XVII secolo. Ecco, infine, il lungo processo di crescita demografica, accelerato a partire dalla seconda metà del XVIII secolo fino a buona parte del XX, ma in fase di vistoso rallentamento in questo ultimo decennio. In questo svolgersi di secoli la popolazione della regione passa da poco più di un milione di abitanti stimati fra fine Duecento e inizio Trecento, ai circa 450.000 a fine Trecento; cresce lentamente a circa 700.000 persone intorno alla metà del Seicento, supera il milione ai primi dell'Ottocento, è intorno ai due milioni e mezzo ai primi di questo secolo. La soglia dei tre milioni e mezzo è superata con il 1980, ma negli ultimi anni si assiste a una riduzione della popolazione complessiva, anche se, per ora, piuttosto contenuta.
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Titolo: Vita, morte e miracoli di gente comune. Appunti per una storia della popolazione della Toscana
Autore:
C. A. Corsini
Editore: Ponte alle Grazie
Data di Pubblicazione: 1993
Pagine:
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ISBN: 9788879281218