È un ritratto del nostro tempo, fatto di precarietà e di speranze difficili. Un ritratto della società dei nostri giorni disegnato da due domestiche, un pensionato e un giovane ucraino che riflettono sul cammino sinuoso di un Portogallo invaso dagli immigrati e sulle difficoltà di accettare e farsi accettare in un mondo dove le diversità si accentuano sempre di più. Una delle due domestiche, per esempio, Maria da Graça, lavora per un padrone avaro e che abusa costantemente di lei, ma quando morirà, lei invece di tirare un sospiro di sollievo, comincerà a sognare di andarlo a cercare in Paradiso e avrà addirittura l'eroica ambizione di morire d'amore per lui. L'altra, invece, ha una grande passione per gli immigrati: le piacciono proprio sessualmente e si dona a loro con una simpatia e una naturalezza sorprendenti. Ambientata a Bragança - cittadina a nord del Portogallo dimenticata dal mondo - è una storia che potrebbe però svolgersi in qualsiasi altra parte dell'Europa, perché i temi trattati sono comuni a ogni paese del vecchio continente: mondi diversi che si ritrovano a doversi fondere a ogni costo, con tutte le difficoltà che ciò comporta. Ma nonostante il percorso sia tanto tortuoso, tutti i personaggi di questo libro vanno in cerca del loro personale paradiso. La speranza un po' li tormenta, perché il sogno spesso è fatto anche della possibilità di vederlo infranto, ma loro proseguono, senza mai arrendersi, la lotta alla conquista della felicità, perché per ottenerla tutto vale la pena.
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Titolo: L' apocalisse dei lavoratori
Autore:
Valter H. Mãe
Editore: Cavallo di Ferro
Data di Pubblicazione: 2009
Pagine: 171
Formato: brossura
ISBN: 9788879070621