La cosiddetta sinistra

Giovanni Armillotta

La svendita delle tradizioni di lotta a favore di un ceto magnatizio di politici sguazzanti nel lusso e legibus soluti; la distruzione della politica socialista e l'eliminazione di Craxi; l'auto-annientamento dell'opposizione parlamentare in base alla devozione atlantica, e all'interno su affaires pruriginosi come pretesto di "scontro"; l'appoggio alle aggressioni dell'imperialismo in Europa e fuori; la fine di ogni speranza di riscatto da parte di classe operaia, lavoratori e strati ancor meno abbienti non più rappresentati istituzionalmente; il disfacimento dello Stato sociale, le leggi liberticide del lavoro e il fervore per le privatizzazioni varate dai governi della cosiddetta sinistra; la delega della politica a comici e banche. In definitiva, l'inutilità autoreferenziale della "sinistra" italiana ameriko-borghese attraverso i propri falsi miti, primo fra tutti il Sessantotto. Ancor prima dell'implosione sovietica - che ha condotto il picei a spostare i propri servigi dal social-imperialismo sovietico all'imperialismo unipolare statunitense - nel volume l'autore coglie i segni dell'annichilimento dei principi basilari del movimento operaio più da lontano.

Prezzo:12,00

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Titolo: La cosiddetta sinistra
Autore: Giovanni Armillotta
Editore: Jouvence
Data di Pubblicazione: 2010
Pagine: 164
Formato: Brossura
ISBN: 9788878014237