Pubblicato a Londra nel 1914, "L'arte" di Clive Bell è un testo singolare: manifesto di critica militante, è ancor di più la codifica di una nuova prospettiva estetica a partire dal radicale sovvertimento avvenuto nella contemporaneità di secolari convinzioni della teoria e della pratica artistica. Il cardine su cui ruota è l'idea che il fine dell'arte non sia la bellezza bensì il suscitare un'emozione del tutto peculiare, l'"emozione estetica", che può essere attivata solo se l'opera possiede una "forma significante", cioè una specifica combinazione di linee, forme, colori e valori tridimensionali, che è massimamente efficace nelle opere dei "primitivi" e prende a scemare nelle epoche successive in cui nell'arte prevalgono caratteri descrittivi, narrativi e illusionistici. Alla convergenza fra il dettato critico di Roger Fry e i "Principia Ethica" di George Edward Moore, "L'Arte" di Clive Bell è dunque un testo capitale per comprendere alcuni passaggi decisivi dell'estetica e delle pratiche artistiche del XX secolo.
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Titolo: L'arte
Autore:
C. Zambianchi,
Clive Bell
Editore: Aesthetica
Data di Pubblicazione: 2012
Pagine:
Formato: Brossura
ISBN: 9788877260888