Trattato sull'emendazione dell'intelletto

Baruch Spinoza, E. De Angelis

"Dopo che l'esperienza mi ebbe insegnato" così Spinoza apre il "Trattato sull'emendazione dell'intelletto" "che tutto ciò che spesso ci si presenta nella vita comune è vano e futile - e vedendo come tutto ciò che temevo direttamente o indirettamente non aveva in sé niente di buono né di cattivo se non in quanto l'animo ne veniva commosso, decisi infine di ricercare se ci fosse qualcosa di veramente buono e capace di comunicarsi e da cui solo, respinti tutti gli altri falsi beni, l'animo potesse venire affetto; meglio ancora, se ci fosse qualcosa tale che, trovatolo ed acquisitolo, potessi godere in eterno di continua e grandissima felicità". I tre scritti che qui sono presentati sono le prime tappe di questa grandiosa ricerca di Spinoza, ispirata dall'"amore per una cosa eterna e infinita che nutre l'animo di sola letizia, priva di ogni tristezza". Due di essi furono editi dallo stesso Spinoza: i "Princìpi della filosofia cartesiana" vennero infatti pubblicati ad Amsterdam nel 1663, in un volume del quale facevano parte anche i "Pensieri metafisici", presentati come appendice dello scritto precedente. Fu questa l'unica pubblicazione che uscì sotto il nome di Spinoza durante la vita dell'autore. Il terzo scritto qui tradotto, il "Trattato sull'emendazione dell'intelletto", venne pubblicato per la prima volta tra le "Opere postume" di Spinoza (Amsterdam 1677) dagli amici dell'autore.

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Titolo: Trattato sull'emendazione dell'intelletto
Autore: Baruch Spinoza, E. De Angelis
Editore: SE
Data di Pubblicazione: 2009
Pagine: 240
Formato: Brossura
ISBN: 9788877108111