Il libro delle api

L. Picchi

Le api hanno costituito nel mondo antico un campo di osservazione e di studio che si è spinto ben oltre i confini scientifici e naturalistici. Lo dimostra il numero di testi, in versi e in prosa, che il mondo latino ha dedicato al mondo delle api: un ampio capitolo del De re rustica di Vairone (vissuto nell'età della tarda repubblica); l'intero quarto libro delle Georgiche di Virgilio (fin dall'antichità considerato tra i grandi capolavori della letteratura di ogni tempo); una sezione del De re rustica di Columella (composto intorno alla metà del I sec. d.C); un capitolo dell'immensa Storia naturale di Plinio il Vecchio. In queste opere, il metodo sperimentale (istituito da Aristotele nelle sue storie naturali) si mescola con elementi favolosi. Né mancano l'esatta osservazione della conformazione degli insetti (organizzazione sociale, scelta dei pollini, malattie mortali e contagiose), la descrizione delle cure che gli apicultori debbono dedicare agli alveari e alla raccolta del miele. Ma è una particolare somiglianza del mondo delle api con la società umana (i motivi del lavoro, della dedizione del singolo alla comunità, del comunismo dei beni, per esempio; il principio stesso della regalità) ad attrarre sia i poeti sia i filosofi antichi. Così, nell'aureo libretto di Virgilio, le api divengono simbolo di vita spirituale, poiché vincono la legge della morte e del sesso, e dunque degli istinti.

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Titolo: Il libro delle api
Autore: L. Picchi
Editore: Medusa Edizioni
Data di Pubblicazione: 2013
Pagine: 160
Formato: Brossura
ISBN: 9788876982620