Un mattino il risveglio coglie Naama alla sprovvista: nella notte un oscuro incantesimo si è impossessato del marito, che con terrore scopre di non potersi più muovere dal letto. Un esordio kafkiano, scioccante, che rievoca il ben noto tema dell'alienazione familiare. Poco tempo dopo la paralisi com'è venuta se ne va, per lasciare il posto ad altre manifestazioni, subitanee e allarmanti, sintomi di un disagio intimo di cui l'uomo è il catalizzatore, ma non l'unico depositario. Nella rincorsa e poi nell'attesa di una 'normalità' che non tornerà mai più, i legami vanno in pezzi e i componenti del piccolo nucleo - padre, madre e figlia - vengono scaraventati in altrettanti universi divisi e non comunicanti. Pervaso da una possente e palpabile fisicità, dall'amore come dalla malattia e da ogni gesto quotidiano, sconvolgente nel realismo dell'esasperata claustrofobia con cui è dipinto il microcosmo domestico, un romanzo coraggioso che esplora le relazioni familiari a partire da quello che in tutte le epoche e in tutte le civiltà ne è stato il fulcro e il collante: la donna. Naama, voce narrante che, come un flusso inarrestabile, dipana la storia nel suo svolgersi tingendola di impressioni, ricordi, rivelazioni improvvise, è infatti la protagonista in una vicenda in cui l'immobilità fisica risulta indissolubilmente legata all'immobilismo interiore a cui si è consegnata e di cui, forse, si libererà nell'ambiguo e sorprendente finale.
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Titolo: Una storia coniugale
Autore:
Elena Loewenthal,
Zeruya Shalev,
E. Loewenthal
Editore: Frassinelli
Data di Pubblicazione: 2001
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788876846533